Cammino e guadagno salute

Corso Camminata 2Camminare fa bene, previene e cura alcune patologie. A dirlo un corso della Scuola regionale dello sport del Coni Marche, evidenze scientifiche alla mano.

A supportare i dati, il primo intervento al Coni Marche del professor Giorgio Brandi, igienista, neo direttore della Facoltà di Scienze Motorie di Urbino


ANCONA, 09 GIUGNO 2015  – Cammino e guadagno salute. Non uno slogan, ma un dato di fatto. A riportarne i dati e le evidenze scientifiche, il corso della Scuola regionale dello sport del Coni Marche, tenutosi qualche giorno fa: “Cammino e guadagno salute”, appunto.
All’incontro era presente, per il suo primo intervento ad un’iniziativa del Coni Marche, il neo direttore della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Urbino, Giorgio Brandi. Il contributo del professore è stato particolarmente qualificato e qualificante per l’occasione. Essendo un igienista, Brandi, ben conosce il tema che è stato affrontato. Tema al quale l’esperto è particolarmente sensibile ed impegnato in prima persona per diffondere un corretto stile di vita, che non può prescindere l’attività e motoria. A stabilirlo anche la Carta di Toronto per l’Attività Fisica che dichiara: “L’attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale”. Così, le comunità, che per migliorare la salute promuovono l’attività fisica, possono ottenere molti di questi benefici offrendo una serie di opportunità facilmente accessibili nei diversi contesti di vita e di lavoro e per tutte le fasce d’età.
Camminare, dunque, come prevenzione, ma camminare anche come vera e propria cura di alcune patologie. Questo è ciò che descrivono i dati illustrati al corso della Scuola del Coni Marche. Nell’occasione, è stato presentato dall’autore anche il libro “La camminata. Due passi tra natura e sapere” di Vincenzo D’Onofrio.
Nonostante l’ottima partecipazione, dall’incontro è emerso come sia ancora molta la strada da fare perché l’idea del movimento quale aspetto chiave per una vita sana e per migliorare la propria salute si radichi tra le persone e nella società. Il valore dell’attività fisica, per il momento, appare un elemento acquisito più per i tecnici e gli addetti ai lavori che non per gente comune, segno che il lavoro di promozione ed educazione, che deve coinvolgere non solo il Coni, ma anche le istituzioni, politiche, sanitarie ed educative del territorio, non si può fermare. 

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