"Lo sport ci tiene vivi in queste celle fredde". La forza dell'attività sportiva del Coni nelle carceri delle Marche per Pietro, detenuto a Montacuto (Ancona)
Gli atleti del penitenziario anconetano si sono esibiti nel corpo libero al termine della stagione 2016del progetto "Tutti in forma"
Sudore e fatica, non per raggiungere una medaglia, ma per trovare la forza di sorridere, imparare il rispetto della disciplina, di se stessi e degli altri, oltre all'opportunità di tenersi in forma e in attività. Oppure, per usare le parole di Pietro, uno dei detenuti del carcere di Montacuto: “Lo sport ci tiene vivi in queste celle fredde, in senso lato”.
Come ogni anno, il Comitato regionale ha portato lo sport nelle carceri marchigiane grazie al progetto “Tutti in forma”, nato nel 2012 in collaborazione con la Regione Marche, coinvolgendo ogni anno circa 450 detenuti.
A conclusione di un altro anno di attività, il penitenziario di Montacuto di Ancona è stato lo scenario per l’esibizione di corpo libero degli 8 detenuti che hanno frequentato gli allenamenti nei mesi scorsi, seguiti dalla allenatrice Tiziana Macaluso della palestra Total Fitness.
Per la direttrice della Casa circondariale di Ancona, la dottoressa Santa Lebboroni, "le attività sportive portano tantissimi benefici, sono essenziali per il trattamento dei detenuti, noi ci crediamo a questa essenzialità dello sport".
Un impegno finanziato puntualmente dalla Regione Marche. “Nei molteplici interventi per il settore sport – ha spiegato il dirigente della Regione Sandro Abelardi – non poteva mancare questo importantissimo intervento rivolto alle carceri. Per questo, il programma dello sport nelle carceri, svolto con la massima competenza dal Coni, è inserito nella programmazione quinquennale della legislatura, e viene sostenuto annualmente”.
Il Comitato marchigiano è stato tra i primi in Italia ad aver avviato progetti rivolti alle persone recluse. Ad Ancona, al penitenziario di Montacuto, oltre al corpo libero si pratica anche il calcio. Ad Ascoli, al carcere di Marino del Tronto, si svolgono allenamenti di rugby, calcio e corpo libero. A Fermo, in entrambe le sezioni del penitenziario, si svolge il corpo libero. Il Coni è poi presente con la danza sportiva nella Casa circondariale di Pesaro, sezione femminile, dove il 21 giugno scorso si è tenuta un’esibizione delle detenute a chiusura della stagione sportiva 2016. Calcio, corpo libero e yoga sono, infine, le discipline sportive che si praticano nelle due sezioni del penitenziario di Fossombrone. I corsi sono attivi nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre e novembre. Inoltre, da due anni l’attività del Coni Marche è inserita all’interno dell’accordo nazionale tra Ministero di Giustizia e Coni per la promozione dello sport nei penitenziari.
“La presenza del Coni nelle carceri del territorio è un altro segno tangibile della volontà del Comitato olimpico, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, e della Regione Marche di promuovere, attraverso la pratica sportiva e motoria tra i detenuti, il valore sociale, educativo e di integrazione dello sport”. Così dichiara Germano Peschini, presidente del Coni Marche.