Passaporto ematochimico rilasciato a 374 giovani atleti marchigiani

Si è conclusa la prima fase del progetto sperimentale che prevede specifiche analisi di sangue ed urine per chi pratica attività agonistica tra i 14 ed i 18 anni. Una misura in più per praticare lo sport in sicurezza

Ora via alla seconda fase, con il report sullo stato di salute della popolazione sportiva under 18 delle Marche.

Sono 374 gli atleti marchigiani dotati del nuovo passaporto ematochimico. I giovani sportivi da oggi hanno così uno strumento in più per praticare in sicurezza l’attività agonistica e per tutelare la propria salute.
Si è conclusa lunedì 27 luglio la prima fase del progetto sperimentale lanciato lo scorso novembre dal Coni Marche, in collaborazione con Giunta e Consiglio regionale, Asur Marche e Medicina dello Sport delle Marche, in applicazione della nuova Legge regionale dello Sport, che pone grande attenzione ai temi legati alla prevenzione della salute degli atleti, volta anche a ridurre i costi sociali e sanitari.
Le Marche sono la prima regione d’Italia ad aver introdotto il passaporto ematochimico, una sorta di “libretto della salute” per gli atleti tra i 14 e i 18 anni. Un nuovo tipo di certificazione che si aggiunge, analizzando diversi ed ulteriori parametri medici, all’idoneità sportiva per l’attività agonistica degli under 18, che resta obbligatoria.
L’intervento ha coinvolto società sportive del territorio regionale ed è finalizzato alla verifica della possibilità di introdurre il passaporto ematochimico che, in questa fase di prima applicazione della nuova norma, non ha carattere di obbligatorietà.
Nella sede del Coni Marche, al PalaRossini di Ancona, è stata fatta una prima generale ricognizione delle attività svolte e, alle società che hanno preso parte all’attuazione del progetto, è stato assegnato un significativo riconoscimento, consistente in voucher che potranno destinare all’acquisto di attrezzature e materiali sportivi. Alla consegna dei riconoscimenti erano presenti il referente per il Coni Marche, Germano Peschini, il dirigente del servizio Sport della Regione, Sandro Abelardi, il dirigente dell’Agenzia regionale sanitaria, Giuliano Tagliavento.   
Nei mesi scorsi, 374 giovani tesserati di 23 società sportive, selezionate nelle 5 province della regione, per costituire un campione significativo da analizzare, si sono sottoposti volontariamente, con il consenso dei genitori, ad una batteria di specifici esami del sangue e delle urine, completamente gratuiti per le famiglie. Gli screening sono stati eseguiti nei centri di medicina dello sport del sistema sanitario pubblico regionale. Gli esiti degli esami saranno spediti direttamente alle famiglie degli atleti e andranno a costituire una prima banca dati del passaporto ematochimico.  
Si apre ora la seconda fase del progetto, che prevede la redazione di un report specifico, stilato sulla base dei risultati dello screening, analizzati in maniera aggregata e completamente anonima, che servirà ad acquisire elementi di conoscenza importanti sullo lo stato di salute complessivo della popolazione sportiva delle Marche nella fascia d’età 14-18 anni. L’indagine sarà svolta dall’Asur e dal Servizio Salute della Regione Marche.
Chiusa la sperimentazione, l’obiettivo è replicare il progetto anche per il 2015, fino a farne una prassi.