Risparmiare sulle bollette di palestre, piscine e campi da gioco, riducendo dal 10 al 40% il consumo di energia grazie alle tecnologie dell’Ict
Il corso della Scuola regionale dello Sport del Coni Marche ha illustrato come rendere gli impianti sportivi energeticamente efficienti e meno costosi da gestire
Partito un progetto sperimentale sulla piscina di Chiaravalle, grazie alla collaborazione Coni Marche-Università Politecnica, all’interno del progetto europeo SportE2 sviluppato dall’ateneo dorico
Risparmiare sulla gestione delle strutture sportive? Si può. Il corso della Scuola regionale dello sport del Coni Marche “Ottimizzare la gestione energetica degli impianti sportivi”, tenutosi sabato 18 aprile, ad Ancona, ha spiegato come.
La diffusione delle tecnologie derivate dal mondo dell’Ict (Information and communication technologies) ha aperto nuovi orizzonti anche per la gestione energetica delle strutture sportive. Così l’efficienza energetica, in questo settore, diventa oltre che “una scelta etica anche un’ottima soluzione economica”, come ha sottolineato nel suo intervento l’ingegnere Francesco Romussi, direttore generale Gestione patrimonio e consulenza impianti sportivi Coni Servizi Spa.
Utilizzare una minor quantità di energia, garantendo gli stessi servizi e la stessa funzionalità delle strutture, diminuendo, di conseguenza, i costi delle bollette è, in estrema sintesi, quello che si intende per ottimizzazione energetica degli impianti sportivi. Un risparmio notevole sulla gestione degli edifici se si considera il considerevole fabbisogno energetico, che si tratti di quello elettrico o di quello termico, di palestre, piscine, campi da gioco.
Tre gli interventi principali, illustrati da Romussi, per migliorare i consumi nelle strutture: riduzione del prezzo di acquisto dell’energia, riduzione del fabbisogno energetico e produzione di energia in maniera efficiente, con l’istallazione, ad esempio, di pannelli fotovoltaici e impianti microeolici. È da queste tre linee guida che devono partire le azioni conseguenti per rendere un impianto sportivo energeticamente efficiente. Il che significa, concretamente, un risparmio di energia e un abbattimento di costi che può andare dal 10 al 40% su ogni impianto, a seconda degli interventi effettuati. Percentuali che possono crescere utilizzando soluzioni integrate. Una riduzione dei consumi che comporterebbe un risparmio enorme dei quantitativi di energia utilizzati in tutta la regione considerando che i soli impianti sportivi pubblici dei Comuni marchigiani sopra i 15 mila abitanti sono 1474.
Il Coni Marche, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, ha dato il via ad una prima fase sperimentale di ottimizzazione energetica della piscina di Chiaravalle, all’interno di SportE2. Si tratta di un progetto europeo per lo sviluppo dell’approccio, la metodologia e le tecnologie dedicati al risparmio energetico proprio degli impianti sportivi, realizzato da un consorzio europeo di eccellenze, di cui fa parte anche la Politecnica. Il progetto è stato presentato sabato scorso nell’ambito del corso della Scuola regionale dello sport del Coni, dal rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, e dal docente Gian Marco Revel, coordinatore scientifico SportE2 e delegato del rettore per la progettazione Eu.
Nelle sperimentazioni condotte a livello europeo e dalla stessa Politecnica si è visto che l’adozione delle soluzioni proposte da SportE2 su alcune piscine ha prodotto la riduzione del 30% di emissioni di CO2.
“Da oggi iniziamo questa importante collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche - ha affermato il presidente del Coni Marche, Fabio Sturani -, che consentirà di avere una consulenza su base territoriale, ottimizzando risorse e spese tecniche. Si partirà dalla piscina di Chiaravalle per valutare le prime soluzioni possibili”.