È di Elisa Di Francisca la finale-derby, tutta marchigiana, di fioretto degli assoluti di scherma al PalaRuffini di Torino. La due volte campionessa olimpica di Londra 2012 si è imposta sulla conterranea e compagna nelle Fiamme Oro, Valentina Vezzali, con il punteggio di 15-3. Un segnale forte ad un mese dai Mondiali di Mosca. Soltanto due tra lei, la Vezzali e la due volte campionessa mondiale in carica Arianna Errigo voleranno all’Olimpiade di Rio 2016, vista l’assenza nel programma della gara a squadre.
Dopo la finale che le ha viste fronteggiarsi, Di Francisca e Vezzali, hanno poi trionfato assieme nella gara a squadre dei campionati italiani a squadre e paralimpici.
Dedica la sua prima vittoria sulla scena internazionale del tennis al padre, Sergio, suo coach e mentore. Camila Giorgi, 23 anni, nata a Macerata, ma da anni cittadina del mondo, anche grazie alla sua racchetta, ha conquistato il primo torneo Wta della sua carriera a Hertogenbosch, in Olanda. La giovane tennista marchigiana ha battuto in finale la svizzera Belinda Bencic, in due set, che le hanno così regalato il titolo. L'azzurra ha trionfato con il punteggio di 7-5 6-3 e in poco più di un’ora e mezza. È il secondo successo di un’italiana sull'erba di Hertogenbosch: quattro anni fa, fu la volta di Roberta Vinci. Per Giorgi, invece, è stata la quarta finale della carriera, la seconda del 2015 dopo quella persa a Katowice contro la Schmiedlova.
Prossimo obiettivo: Wimbledon. Per questo a giorni comincerà la preparazione a Eastbourne.
La Polisportiva Candia Baraccola Aspio con il patrocinio del CONI Marche e del Comune di Ancona organizza un convegno dal titolo Sport e Benessere: binomio imprescindibile ad ogni età che si svolgerà venerdì 19 giugno 2015 alle ore 16.00 presso la Sala riunioni del Comitato regionale del CONI Marche.
L’Ascoli Calcio ha battuto i detenuti del carcere di Marino del Tronto, ieri, mercoledì 10 giugno, nella partita disputatasi al campo del penitenziario. Ma a vincere è stato soprattutto lo sport ed il fair Play. Il match, a scopo sociale, è nato dalla collaborazione tra Coni nazionale, Coni Marche, Regione Marche ed il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria delle Marche (Prap), a conclusione del secondo anno di attività motoria e sportiva promossa e sostenuta dal Coni Marche all’interno dei carceri della regione.
Il fischio di inizio è arrivato alle 15.30, dopo un momento di preghiera con il cappellano del carcere. Poi il taglio del nastro al campo di calcio della casa circondariale, per mano della direttrice del carcere, Lucia Di Feliceantonio e del presidente del Coni Marche, Fabio Sturani, da poco riqualificato.
A seguire la partita in tribuna, i dirigenti dell’Ascoli Calcio, il Prefetto di Ascoli Piceno, Graziella Palma Maria Patrizi ed il Questore, Mario Della Cioppa. E per il Coni, la dirigente generale, responsabile dei Comitati territoriali, Cecilia D’Angelo, il presidente del Coni Marche, Fabio Sturani, il vice presidente Germano Peschini, il delegato del Coni Point di Ascoli Piceno, Armando De Vincentis.
Quaranta i minuti giocati con sano agonismo e fair play da entrambe le squadre, durante i quali a scendere in campo è stato soprattutto lo sport quale valore sociale di integrazione, contro ogni pregiudizio e discriminazione.
A conclusione del match, il Coni ha consegnato ad entrambe le squadre un trofeo, a ricordo dell’iniziativa.
“La presenza del Coni nelle carceri del territorio è un altro segno tangibile della volontà del Comitato olimpico, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, di promuovere, attraverso la pratica sportiva e motoria tra i detenuti, il valore sociale, educativo e di integrazione dello sport”. Questo il commento del presidente del Coni Marche, Fabio Sturani. “L’iniziativa - ha proseguito -, è stata resa possibile grazie alla disponibilità dell’Ascoli Calcio ed alla collaborazione dell’ufficio Politiche sociali della Regione Marche e dei tecnici del Coni, a cui va il nostro sentito ringraziamento”.
La partita di ieri a Marino del Tronto, è solo una delle attività svolte dal Coni all’interno delle carceri delle Marche. Da anni il Comitato marchigiano, tra i primi in Italia, ha avviato progetti rivolti ai detenuti. Ad Ancona, nei penitenziari di Montacuto e Barcaglione, si può praticare il corpo libero ed il calcio nel primo e, nel secondo, la pallavolo ed il corpo libero. A Fermo, in entrambe le sezioni del penitenziario, si svolge il corpo libero. Nel carcere femminile di Pesaro, il Coni è presente con la danza sportiva, mentre nelle due sezioni del penitenziario di Fossombrone il calcio ed il corpo libero. I corsi sono attivi nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre e novembre. Da quest’anno, l’attività del Coni Marche è stata inserita all’interno dell’accordo nazionale tra Ministero di Giustizia e Coni per la promozione dello sport nei penitenziari.
Camminare fa bene, previene e cura alcune patologie. A dirlo un corso della Scuola regionale dello sport del Coni Marche, evidenze scientifiche alla mano.
A supportare i dati, il primo intervento al Coni Marche del professor Giorgio Brandi, igienista, neo direttore della Facoltà di Scienze Motorie di Urbino
ANCONA, 09 GIUGNO 2015 – Cammino e guadagno salute. Non uno slogan, ma un dato di fatto. A riportarne i dati e le evidenze scientifiche, il corso della Scuola regionale dello sport del Coni Marche, tenutosi qualche giorno fa: “Cammino e guadagno salute”, appunto.
All’incontro era presente, per il suo primo intervento ad un’iniziativa del Coni Marche, il neo direttore della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Urbino, Giorgio Brandi. Il contributo del professore è stato particolarmente qualificato e qualificante per l’occasione. Essendo un igienista, Brandi, ben conosce il tema che è stato affrontato. Tema al quale l’esperto è particolarmente sensibile ed impegnato in prima persona per diffondere un corretto stile di vita, che non può prescindere l’attività e motoria. A stabilirlo anche la Carta di Toronto per l’Attività Fisica che dichiara: “L’attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale”. Così, le comunità, che per migliorare la salute promuovono l’attività fisica, possono ottenere molti di questi benefici offrendo una serie di opportunità facilmente accessibili nei diversi contesti di vita e di lavoro e per tutte le fasce d’età.
Camminare, dunque, come prevenzione, ma camminare anche come vera e propria cura di alcune patologie. Questo è ciò che descrivono i dati illustrati al corso della Scuola del Coni Marche. Nell’occasione, è stato presentato dall’autore anche il libro “La camminata. Due passi tra natura e sapere” di Vincenzo D’Onofrio.
Nonostante l’ottima partecipazione, dall’incontro è emerso come sia ancora molta la strada da fare perché l’idea del movimento quale aspetto chiave per una vita sana e per migliorare la propria salute si radichi tra le persone e nella società. Il valore dell’attività fisica, per il momento, appare un elemento acquisito più per i tecnici e gli addetti ai lavori che non per gente comune, segno che il lavoro di promozione ed educazione, che deve coinvolgere non solo il Coni, ma anche le istituzioni, politiche, sanitarie ed educative del territorio, non si può fermare.